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Allevatori Italiani di Bovine da Latte: Un Faro di Speranza

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24/Dic/2023


Articolo di riflessione di fine 2023 …….. (semplici considerazioni del Dr. Marmiroli Mauro – Medico Veterinario)

Nel mondo frenetico di oggi, in cui il consumismo spesso prevale sul valore del lavoro agricolo, gli allevatori italiani di bovine da latte si ergono come esempi tangibili di resilienza e determinazione.

In contrasto con una società che talvolta sembra incline verso un’economia basata sull’effimero e sul consumo, gli allevatori rappresentano un baluardo di tradizione, producendo un bene essenziale: il cibo. In questo articolo, esploreremo il ruolo degli allevatori italiani come esempi di resilienza e dedizione, confrontandoli con una società che talvolta sembra perdere di vista l’importanza della produzione alimentare.

L’Allevatore come Modello di Resilienza

Gli allevatori italiani di bovine da latte incarnano i valori fondamentali della resilienza e della determinazione. Ogni giorno, affrontano sfide uniche nel garantire la salute e il benessere del loro bestiame, nonché nella produzione di latte di alta qualità per il consumo umano. Questi imprenditori agricoli devono essere pronti a fronteggiare le avversità, come le malattie animali, le fluttuazioni dei prezzi del latte e le condizioni meteorologiche avverse, dimostrando una straordinaria forza di volontà nel perseguire il loro obiettivo di produzione alimentare sostenibile.

La Società del Consumismo e lo Smart Working

In contrasto con la resilienza degli allevatori, la società moderna talvolta sembra incline verso un’economia basata sul consumismo e sull’effimero. Lo smart working, sebbene offra flessibilità e comodità, può anche contribuire a una cultura del lavoro distante dalla produzione tangibile. In un mondo in cui la produzione di beni alimentari è spesso trascurata, gli allevatori italiani emergono come un faro di speranza, rappresentando una connessione tangibile con la terra e con il valore intrinseco della produzione alimentare.

Imparare dagli Allevatori: Valorizzare la Produzione Alimentare

Gli allevatori italiani di bovine da latte offrono una lezione importante sulla necessità di valorizzare la produzione alimentare nella società moderna. In un’epoca in cui la connessione con la terra e con il cibo che consumiamo è spesso persa, gli allevatori ci ricordano l’importanza di coltivare un legame profondo con ciò che mangiamo. La resilienza e la dedizione degli allevatori ci invitano a riflettere sul valore intrinseco della produzione alimentare e sull’importanza di sostenere i produttori locali e le pratiche agricole sostenibili.

Conclusioni

Gli allevatori italiani di bovine da latte sono un esempio di resilienza e determinazione in un mondo spesso dominato dal consumismo e dall’effimero. La loro dedizione alla produzione alimentare sostenibile ci ricorda l’importanza di valorizzare la terra e i suoi frutti. In un’epoca in cui la connessione con la terra e con il cibo che consumiamo è spesso persa, gli allevatori ci invitano a riflettere sul valore intrinseco della produzione alimentare e sull’importanza di sostenere i produttori locali e le pratiche agricole sostenibili.

Buoni propositi per il prossimo 2024, ….. Fate un giro nelle aziende, CHIEDETE il permesso a entrare e fatevi spiegare dal titolare cosa avviene in allevamento tutti i giorni,

capirete cosa c’è dietro un litro di latte (o un kilo di formaggio)


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23/Mar/2023

Lo svezzamento delle vitelle è un processo importante per la loro crescita e sviluppo sano. Ecco una guida generale su come svezzare correttamente le vitelle:

  1. Età appropriata: Le vitelle possono essere svezzate da 6 a 12 settimane di età, a seconda delle circostanze e della salute individuale dell’animale. L’obiettivo è quello di garantire che abbiano raggiunto un peso corporeo e uno sviluppo adeguati prima dello svezzamento.
  2. Introduzione graduale del cibo solido: Inizia gradualmente a introdurre il cibo solido nella dieta delle vitelle mentre continuano a ricevere il latte materno o il sostituto del latte. Puoi iniziare con piccole quantità di fieno, erba o mangime specifico per vitelle.
  3. Monitoraggio dell’assunzione alimentare: Osserva attentamente quanto cibo solido le vitelle sono disposte a mangiare e assicurati che stiano aumentando gradualmente la loro assunzione.
  4. Fornisci acqua fresca: Le vitelle dovrebbero avere accesso a una fonte di acqua fresca pulita e potabile in modo da poterlo bere liberamente.
  5. Sostituzione graduale del latte: Riduci gradualmente la quantità di latte o sostituto del latte che offri alle vitelle mentre aumenti l’apporto di cibo solido. Questo dovrebbe avvenire gradualmente durante un periodo di tempo, tipicamente diverse settimane.
  6. Dieta bilanciata: Assicurati che la dieta delle vitelle sia equilibrata e fornisca tutti i nutrienti essenziali per la crescita. Consulta un veterinario o un esperto in agricoltura per garantire una dieta adeguata.
  7. Ambiente sicuro: Assicurati che le vitelle abbiano un ambiente pulito e sicuro durante il processo di svezzamento. Le vitelle dovrebbero essere alloggiate in un recinto o un’altra area dove possono muoversi liberamente e avere accesso a cibo e acqua in modo agevole.
  8. Monitoraggio della salute: Osserva attentamente le vitelle durante il processo di svezzamento per assicurarti che stiano crescendo bene e non mostrino segni di stress o malattia. Qualsiasi problema di salute dovrebbe essere trattato tempestivamente.

Il processo di svezzamento deve essere fatto gradualmente per ridurre lo stress e garantire una transizione senza problemi da una dieta a base di latte a una dieta a base di cibo solido. Un piano di svezzamento ben pianificato e monitorato è essenziale per garantire la salute e la crescita ottimali delle vitelle. Se hai dubbi o domande specifiche sullo svezzamento delle vitelle, consulta un veterinario o un esperto in agricoltura.

 


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04/Gen/2023


L’inverno è arrivato e con l’arrivo delle temperature più fredde, la dissenteria invernale potrebbe colpire la tua mandria di bovine da latte.

La dissenteria invernale è un disturbo gastrointestinale altamente contagioso che colpisce i bovini da latte adulti principalmente durante l’inverno.

Dissenteria, e non diarrea, perché riscontriamo la presenza di sangue vivo, non digerito, nelle feci.

La ricerca attuale indica che è causata da un particolare ceppo di Coronavirus che attacca l’intestino dei bovini da latte adulti.

La dissenteria invernale si diffonde tipicamente attraverso la trasmissione fecale-orale, ma i virus presenti nelle secrezioni respiratorie degli animali colpiti possono migliorare ulteriormente la trasmissione.

Questa malattia può diffondersi in un’intera mandria entro 7-10 giorni.

La dissenteria invernale nelle vacche è raramente fatale e la maggior parte degli animali si riprenderà autonomamente in una settimana.

Segni clinici di dissenteria invernale:

  • Diarrea grave, acquosa, maleodorante da verde scuro a nero e può contenere tracce di sangue vivo
  • Qualche lieve colpo di tosse, secrezione nasale e disidratazione generale
  • La diarrea può essere a carattere “esplosivo”
  • Di solito si osserva inizialmente in uno o due bovini, ma si diffonde rapidamente, con la maggior parte dei bovini più anziani che viene colpita entro due settimane
  • Diminuzione dell’assunzione di mangime
  • La produzione di latte può essere ridotta del 50%
  • Di solito dura da due a tre giorni o fino a una settimana

Il modo migliore per diagnosticare la dissenteria invernale è osservare i segni clinici. Tuttavia, i segni clinici sono abbastanza aspecifici ed è quindi importante consultare il tuo veterinario di fiducia per escludere altre problematiche che potrebbero interessare la tua mandria.

Non esiste un trattamento eziologico efficace, ma è molto importante assicurarsi che ci sia molta acqua fresca e pulita per arginare l’insorgenza di problemi legati alla disidratazione.

Per saperne di più sulle perdite economiche legate a questa malattia, clicca sul seguente link!

https://doi.org/10.3168/jds.2017-12605

 


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08/Nov/2022

Come scegliere il programma perfetto per la tua azienda?

Nelle aziende zootecniche esiste la necessità di registrare molti dati.

Le fecondazioni, i trattamenti, le sincronizzazioni, gli eventi riguardanti la salute dei nostri animali in produzione.

Come fare per ricordarsi tutto?

Tenere tutto a mente senza mai sbagliarsi è praticamente impossibile: troppi sono i fattori da considerare e gli inconvenienti che possono succedere in una moderna azienda di bovine da latte.

Per questo motivo, un software gestionale ci può aiutare a tenere traccia di ciò che accade, anche al fine di valutare i cambiamenti che la nostra azienda subisce nel tempo.

Quali domande è necessario porsi quando si pensa di utilizzare un software gestionale?

Per cosa mi serve il software?

Alcuni softwares permettono di effettuare un’analisi di ciò che avviene nella tua azienda in maniera molto fine e precisa, altri hanno un po’ meno funzionalità, ma risultano più semplici da utilizzare.

Sarei in grado di gestirlo correttamente e di comprenderne le funzionalità?

 

Un software gestionale potrebbe essere paragonato ad una macchina: ve ne sono di più o meno veloci e performanti.

Risulta controproducente avere una macchina da corsa se non la si sa guidare, generalmente è consigliabile affidarsi ad un programma che permetta di svolgere in facilità tutte le operazioni necessarie.

Tanto più è di facile utilizzo, tanto più alta è la probabilità che venga usato bene e costantemente.

Sono in grado di spiegare ad altre persone come si utilizza?

 

È normale e comune che ci si debba assentare dalla nostra azienda di bovine da latte, per motivi legati alla salute, o per importanti contrattempi, o semplicemente per andare in ferie e godersi un po’ di meritato riposo.

È importante poter affidare la registrazione dei dati e l’organizzazione dei compiti aziendali ad altre persone.

Si connette alle attrezzature presenti nella stalla?

Un software gestionale in grado di collegarsi a rilevatori di attività, alla sala di mungitura, a collari e altri sensori può rendere più facile, veloce ed automatizzata la raccolta dei dati aziendali, che altrimenti può anche risultare noiosa e dispendiosa.

Quanto è preciso nell’analisi delle performances aziendali?

 

Alcuni softwares ci danno la possibilità di osservare anche i minimi dettagli dell’attività di ogni singolo animale. Altri, permettono meno operazioni, ma sono più intuitivi.

Quanto è importante tenere sotto controllo tutto ciò che accade nel tempo nella tua azienda? Sai come fare?

Queste sono alcune domande che possono guidare verso una scelta più consapevole.


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11/Lug/2022


L’analisi dei dati nelle produzioni delle bovine in lattazione ricopre un ruolo fondamentale nel processo di decision-making che ogni allevatore mette in atto quotidianamente. Ma cosa bisogna analizzare per sapere se la tua stalla sta andando bene?

Ci sono diversi parametri ottenibili dall’analisi delle curve di lattazione che possono darci un indicazione dell’efficienza produttiva del nostro allevamento, qui ne analizzeremo 3:

  1. Differenza produttiva nelle curve di lattazione secondo l’ordine di parto
  2. Incremento produttivo giornaliero nella montata lattea
  3. Stabilità della forma della curva di lattazione media nel tempo

 

Differenza produttiva nelle curve di lattazione secondo l’ordine di parto

Come già ben saprai, la forma delle curve di lattazione varia a seconda del numero di lattazioni di un animale: il picco di lattazione è più basso nelle primipare, ma la curva di lattazione di questi animali risulta essere più persistente.

  • É molto importante osservare la differenza tra le curve: normalmente, le produzioni delle primipare dovrebbero raggiungere circa l’80% delle secondipare al picco di lattazione.
    • se raggiungono un valore più alto 85-90%, è molto probabile che ci sia un problema nelle secondipare (prima asciutta non corretta, strutture non adeguate…)
    • se più basso 72-77%, potrebbero esserci dei gravi problemi gestionali: gruppi di animali non divisi per ordine di parto all’inizio della lattazione, sovraffollamento…
  • Le pluripare (3+ lattazioni) dovrebbero avere un picco di lattazione più alto delle altre: se così non è, molto probabilmente hai delle strutture o un’organizzazione manageriale che non permette alle vacche più “anziane” di esprimere il loro potenziale.

Come fare a visualizzare con facilità questi dati?

Molti softwares gestionali ci permettono di farlo, ti consiglio di parlarne con il tuo veterinario di fiducia: il miglior software per la tua stalla, è quello che sai usare correttamente e costantemente!

 

Incremento produttivo giornaliero nella montata lattea

Come stanno iniziando la lattazione i tuoi animali?

E’ ormai noto che il periodo di transizione, se non curato con la necessaria attenzione, causa problemi per tutta la lattazione che ne consegue, in modo particolare nel primo periodo: ma quanto dovrebbero aumentare le produzioni delle vacche freschissime?

Ecco alcuni benchmarks da tenere a mente:

  • Primipare: 6% al giorno (di media) nei primi 14 giorni
  • Pluripare: 10% al giorno (di media) nei primi 14 giorni

 

 

Stabilità della forma della curva di lattazione media nel tempo

Se il tuo allevamento è in Italia, è molto probabile che tu sia già incorso in problemi relativi allo stress da caldo: le bovine, infatti, hanno un THI (temperature humidity index) ideale inferiore all’essere umano, e soffrono le conseguenze di temperature spesso molto elevate, soprattutto nei periodi estivi.

Osservare la variazione delle curve di lattazione nel tempo è un indicatore molto utile per rendersi conto di quanto, effettivamente, lo stress da caldo sia un problema reale nella tua stalla: la forma della curva di lattazione media è la stessa tra i mesi invernali e quelli estivi?

Ti invito a darci un’occhiata: il benessere animale, si traduce in maggiori guadagni ed efficienza produttiva per te!

Attenzione: non solo il caldo influisce sulle produzioni. Anche degli importanti cambiamenti strutturali possono causare un innalzamento o abbassamento delle produzioni: osservare la forma delle curve in seguito ad operazioni svolte in stalla può essere un utilissimo strumento di valutazione delle nostre decisioni.

 


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L’analisi batteriologica è il sistema più semplicediffuso ed economico per poter determinare qual è il batterio che sta causando la mastite.

Affinché sia possibile ottenere informazioni utili da quest’analisi, è necessario che il prelievo di latte sia eseguito in condizioni di massima asepsi e che il campione sia conservato correttamente.

Come conservare il campione di latte?


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La conta delle cellule somatiche (SCC) è uno dei migliori indicatori della qualità del latte. Le cellule somatiche sono cellule di difesa naturalmente presenti nel latte per combattere infezioni mammarie e il loro contenuto nel latte aumenta in presenza di mastite.

Perché ogni allevatore dovrebbe ridurre e mantenere basse le cellule somatiche del proprio latte?

Ecco 5 motivi per ridurre le cellule somatiche del latte:





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