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Cos’è l’asciutta selettiva?

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Il trattamento in asciutta è  la somministrazione intramammaria di antibiotico al termine della lattazione per curare le infezioni batteriche intramammarie preesistenti al momento della messa in asciutta e, storicamente, prevenirne delle nuove durante il periodo di asciutta.

La pratica della terapia a tappeto, trattando ogni bovina al momento della messa in asciutta, ha contribuito significativamente a ridurre la prevalenza di microrganismi contagiosi come lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus agalactiae in gran parte delle mandrie di bovine da latte.

Data la crescente preoccupazione pubblica in merito all’eccessivo impiego di antibiotico in zootecnia e dato che l’antibiotico usato per il trattamento in asciutta rappresenta circa un terzo dell’impiego totale in un allevamento convenzionale, negli ultimi anni un numero crescente di allevamenti ha volontariamente iniziato ad applicare l’asciutta selettiva, la quale diventa obbligatoria per tutti gli allevamenti di bovine da latte italiani a partire dal 28 gennaio 2022.

Cos’è l’asciutta selettiva?

La terapia selettiva alla messa in asciutta, al contrario di quella a tappeto, prevede una strategia specifica per trattare solo alcune bovine ed evitare il trattamento di tutte le bovine con antibiotico al momento dell’asciutta.

Al momento dell’asciutta si identificano due gruppi di bovine:
  1. Bovine che ricevono antibiotico e sigillante interno del capezzolo;
  2. Bovine che ricevono solo il sigillante interno del capezzolo.

Se applicata in modo corretto, l’asciutta selettiva può permettere un approccio mirato e un uso più razionale dell’antibiotico senza compromettere la salute e le future prestazioni delle bovine.

Autore: Dott. Giovanni Centonze


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11/Dic/2021


Per chi ha l’abitudine di concedere qualche “extra” al proprio cane, è bene sapere che esistono alimenti pericolosi per la sua salute. Vediamo quali sono e perché!

Alimenti nocivi

Cipolla e aglio: contengono alte concentrazioni di composti solforati i cui metaboliti sono dannosi per i globuli rossi causando anemia. La dose tossica è pari a circa lo 0,5% del peso dell’animale, ovvero una cipolla da 100 g è tossica per un cane di 20 kg.

Cioccolato: la sostanza tossica contenuta nel cioccolato è la teobromina, alcaloide presente nel cacao (maggiore è la percentuale di cacao del cioccolato, più alta sarà la concentrazione di teobromina) con effetti cardiotossici. 50 g di cacao si stimano sufficienti a causare la morte di un cane di 10 kg.

Uva fresca e uvetta: l’intossicazione da uva può manifestarsi con vomito e diarrea, fino a causare un’insufficienza renale acuta.

Avocado: contiene una tossina, la persina, in grado di causare problemi digestivi e lesioni al fegato, ai reni e al cuore.

Noci di macadamia: tipologia di noci molto utilizzata negli Stati Uniti per la preparazione di dolci e snack. Contengono una tossina che, nel cane, può causare tremori, debolezza, vomito, ipertermia, fino a conseguenze gravi come la paralisi. L’ingestione di 4-5 noci può risultare tossica per un cane di taglia media.

Xilitolo: è un comune sostituto dello zucchero che si trova in chewing-gum, caramelle e medicinali. Ingerito dal cane, anche in piccole quantità, è rapidamente assorbito provocando un picco di insulina e un abbassamento della glicemia potenzialmente letale.

Impasto del pane o della pizza: nello stomaco del cane il lievito fermenta rapidamente, con possibile dilatazione e volvolo gastrico.

Alimenti da limitare

Latte alimentare: la capacità del cane di digerire il lattosio (di cui il latte vaccino è ricco) è limitata. Può provocare diarrea.

Pane fresco, pasta al dente, cereali e patate poco cotti: la capacità del cane di digerire l’amido è limitata e l’assunzione di amido poco cotto, quindi poco digeribile, è responsabile di disturbi intestinali.

Zucchero da cucina: può provocare carie dentali.

 

Qualora il cane avesse ingerito uno degli alimenti sopra elencati, in piccole o grandi quantità, è bene chiedere subito un parere medico al veterinario di fiducia.





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