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Registro Elettronico dei Trattamenti -|- 5 consigli per aiutarti

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31/Ago/2022


Dal 28 gennaio 2022, al fine di assicurare il completamento del sistema informatico di tracciabilità dei medicinali veterinari, dei mangimi medicati e dei prodotti intermedi, la registrazione dei medicinali veterinari somministrati agli animali destinati alla produzione di alimenti e agli animali d’azienda, nonché le registrazioni da effettuare a cura dei veterinari, avvengono esclusivamente in formato elettronico, su quello che ormai viene comunemente chiamato Registro Elettronico dei Trattamenti.

Nonostante l’assiduo supporto agli allevatori, capita talvolta di incorrere in piccole problematiche, che possono essere facilmente risolte o evitate con minimi accorgimenti. Ecco quindi una breve lista di consigli utili che possono aiutarti a gestire al meglio il tuo registro.

1) Utilizza l’APP da uno smartphone

L’applicazione Ricetta Elettronica Veterinaria, secondo la nostra esperienza, risulta essere pratica e intuitiva, nonostante vi siano spesso degli aggiornamenti da fare. Questo risulta anche comprensibile, visto che il sistema è relativamente di nuova introduzione, e nuove necessità nascono quotidianamente. L’App è la naturale estensione, per dispositivi mobili, delle funzionalità di emissione, accesso e consultazione delle ricette veterinarie elettroniche presenti nell’applicazione web per la digitalizzazione della gestione della movimentazione dei medicinali veterinari. Essa consente a tutti i soggetti abilitati di emettere direttamente in allevamento, anche in assenza di connettività internet, le ricette veterinarie elettroniche ed agli altri soggetti abilitati (detentori, allevatori o loro delegati) di visualizzare, consultare e condividere con la farmacia/grossista le proprie ricette veterinarie elettroniche.

Gli utenti già accreditati nel portale dei Sistemi Informativi Veterinari (www.vetinfo.it) possono scaricare dagli APP Store Google e Apple l’applicazione per dispositivi mobili (Android e iOS) riservate ai diversi ruoli del Sistema Informativo Nazionale della Farmacosorveglianza.

2) Aggiorna frequentemente i dati

Come già ricordato, l’applicazione subisce spesso degli aggiornamenti: è bene, di conseguenza, aggiornare costantemente i dati.

La procedura è molto semplice: una volta eseguito l’accesso nell’App del telefono, si clicca sul menù (le tre linee in alto a sinistra). Se i dati non sono stati aggiornati, salterà all’occhio una scritta rossa che ci avvertirà di questa situazione. Basterà toccare tale scritta per essere reindirizzati a una pagina, nella quale viene richiesto di inserire la password. Una volta eseguito l’accesso, inizierà il download dei dati. ATTENZIONE: bisogna ricordarsi la password! Ti consigliamo di scriverla in un posto sicuro e facilmente accessibile.

3) Ricordati di chiudere il trattamento

Che si tratti di un Registro “Semplice” o di una “Scorta di Medicinali Veterinari”, bisogna sempre prestare attenzione al corretto inserimento dei trattamenti eseguiti sugli animali. In particolare, bisogna ricordarsi di chiudere i trattamenti in corso nel momento in cui questi siano effettivamente terminati. Una dimenticanza potrebbe costituire un problema nel momento in cui un animale debba essere “spostato” dalla nostra azienda, qualunque sia la destinazione. Un trucco: imposta una sveglia sul cellulare, o inserisci un reminder su Google Calendar. Oppure codifica dei giorni nei quali ti puoi dedicare al controllo delle tue operazioni (Es: tutti i Lunedì e i Giovedì, dalle… alle…).

4) Inserisci le quantità di farmaco utilizzato nella maniera corretta

Un errore da evitare, più frequente nelle piccole realtà zootecniche, è quello di inserire una quantità di prodotto utilizzato sbagliata, e in genere, questo avviene perché si immette nel sistema la dose giornaliera utilizzata. ATTENZIONE: devi inserire la dose TOTALE utilizzata nei giorni del trattamento. Ad esempio: se devo somministrare 50 ml di farmaco al giorno per 3 giorni, dovrò inserire 150 ml, cioè la quantità totale utilizzata!

5) Se hai dubbi, chiedi al tuo Veterinario di fiducia

Sono tantissime le aree su cui è necessario prestare attenzione in un allevamento di bovini, e il farmaco non è da meno. E’ assolutamente normale, quindi, avere dei dubbi. E’ sempre meglio chiedere una volta in più che in meno: ti invitiamo ad interpellare il tuo Veterinario qualora avessi dei dubbi. Ricorda, prevenire è meglio che curare!


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25/Ago/2022

In cosa consiste?

Acronimo di “Biologically Appropriate Raw Food” (cibo crudo biologicamente appropriato), ma anche di “Bones And Raw Food” (ossa e cibo crudo), la BARF è una filosofia alimentare basata sulla convinzione che l’animale carnivoro debba ricevere la stessa dieta che ha assunto nel corso della sua evoluzione.

La composizione di una dieta BARF comprende varie parti di animali (carni, organi e ossa) con l’aggiunta di frutta fresca e verdura. Nessun ingrediente viene cotto e non sono presenti fonti di amido come patate e cereali. La dieta BARF può essere preparata acquistando i singoli ingredienti, esattamente come si farebbe per una dieta casalinga, oppure, in commercio è possibile trovare miscele imbustate e congelate già più o meno “complete”, a base di carne, ossa tritate e organi.

 

Punti critici: la carne cruda

Le carni crude possono veicolare batteri patogeni e protozoi (ad es. toxoplasma) che comportano rischi sanitari sia per la persona che le maneggia che per il cane che le consuma (si tratta, spesso, di prodotti acquistati online e risulta difficile sapere con quali misure di precauzione sono stati preparati…).

Altro aspetto importante: non tutti i batteri introdotti con la dieta vengono inattivati dal passaggio attraverso il tratto gastrointestinale. Numerosi studi hanno ampiamente dimostrato la presenza di batteri ad elevato potenziale zoonotico (ovvero pericolosi anche per l’uomo) nelle feci di cani alimentati “a crudo”. Quando l’animale si lecca i batteri possono raggiungere la bocca e la cute, contaminando gli ambienti e le persone con cui interagisce.

Non è un caso che in alcuni paesi, come il Nord America, se un cane segue una dieta a crudo è soggetto a maggiori limitazioni, come il divieto di accesso a determinati edifici, anche a certi ricoveri veterinari, e proibite attività come la Pet therapy.

 

Punti critici: sottostima dei fabbisogni energetici

In questo caso, la razione giornaliera è formulata partendo dalla quantità di cibo (grammi/giorno) calcolata sulla base di una percentuale del peso corporeo, che per un soggetto adulto può variare dal 2 al 4% in base al grado di attività/sedentarietà. Il totale comprende a sua volta determinate quote di ossa, vegetali, organi e carne.

Questo calcolo rischia di sottostimare i reali fabbisogni energetici dell’animale (specialmente se di taglia medio-piccola) e rappresenta un approccio alla nutrizione completamente differente da quanto raccomandato nelle linee guida nutrizionali ufficiali.

I cani che ricevono BARF sono infatti tipicamente molto magri.

 

Perché alcuni proprietari scelgono il metodo BARF?

  • Per situazioni riconducibili a reazioni avverse al cibo (allergie/intolleranze)
  • Per un maggior entusiasmo nell’assunzione di cibo da parte del cane
  • Per scarsa fiducia nei confronti degli alimenti industriali (presenza di scarti, additivi…)

Si tratta di potenziali benefici che non dipendono strettamente dal metodo BARF, ma riconducibili al passaggio dall’industriale al “naturale”, ovvero all’utilizzo di alimenti freschi e più controllati, con la differenza che una dieta casalinga correttamente formulata si può adattare meglio ad alcune condizioni patologiche dell’animale.





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