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Sconfiggere le DIARREE NEONATALI dei VITELLI in 4 “semplici” passi

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08/Set/2022

La diarrea NEONATALE del vitello: una minaccia per il futuro da non sottovalutare.

La diarrea neonatale del vitello insorge nei primi giorni e settimane di vita. Rappresenta un grave rischio per la salute dello stesso, e una sicura perdita economica: infatti, anche se dovesse guarire dalla diarrea, le probabilità che possa contrarre una patologia polmonare nel futuro aumentano in maniera importante. Soprattutto, la capacità produttiva futura tende a calare, determinando di fatto una perdita economica.

Generalmente, vengono riportate prevalenze tra l’1,5% al 10%, ma in caso di gravi infezioni contagiose, la percentuale può aumentare vertiginosamente.

Quali sono le cause della DIARREA NEONATALE del vitello?

Le diarree neonatali del vitello possono essere aspecifiche o specifiche.

Le diarree aspecifiche possono generalmente essere ascritte a mal digestioni per una cattiva somministrazione dell’alimento o composizione dello stesso.

Le diarree neonatali specifiche, invece, individuano un “colpevole” ben preciso, che può essere un virus, un batterio o un protozoo.

I principali agenti patogeni sono:

  1.     Virus: Rotavirus e Coronavirus
  2.     Batteri: Escherichia coli, Salmonella spp. ecc…
  3.     Protozoi: Criptosporidi, Giardia

Come sconfiggere la diarrea neonatale e prevenirne l’insorgenza?

Indispensabile è il parere del Medico Veterinario, la cui diagnosi può indirizzare verso la soluzione del problema.

Il “trucco” sta nel prevenire il contagio, e dare le giuste difese al vitello neonato.

Quest’ultima parte è molto importante: il vitello, quando nasce, deve alimentarsi con il colostro, il primo “latte” prodotto dalla madre.

Nel colostro sono contenuti fattori immunogenici (utili per la difesa dell’organismo, come gli anticorpi) e non immunogenici (utili per la crescita e lo sviluppo dell’animale), oltre ai nutrienti.

I 4 passaggi fondamentali per una vitellaia sana

1) Fai nascere il vitello in un ambiente PULITO

Adibire un’area dell’azienda a sala parto comporta diversi vantaggi per il benessere animale e la facilità di lavoro della manodopera.

Deve essere uno spazio PULITO, TRANQUILLO, e FACILMENTE ACCESSIBILE.

2) Somministra abbastanza COLOSTRO il prima possibile

La capacità di assorbimento dei fattori immunogenici a livello intestinale cala con il passare del tempo dalla nascita: per questo motivo molti autori ed esperti del settore consigliano di somministrare almeno 4 litri di colostro nelle prime 6 ore di vita.

3) Controlla il colostro: deve essere di QUALITA’ e SANO

La qualità del colostro deriva da diversi fattori: la quantità degli anticorpi e la specificità degli stessi determina buona parte dell’efficacia nella prevenzione delle patologie neonatali.

Per garantire una buona presenza di anticorpi, e che questi siano specifici, bisogna vaccinare gli animali in asciutta.

Inoltre, il colostro deve essere raccolto nella maniera più pulita possibile. In caso di possibilità di stoccaggio dello stesso in una banca del colostro, si consiglia di utilizzare adeguati contenitori, che ne garantiscano un rapido congelamento.

Esistono diversi modi per capire la qualità del colostro: uno abbastanza comune e rapido è misurarne i gradi Brix con un rifrattometro. Dovrebbero superare i 25.

4) Fai vivere i vitelli in un AMBIENTE adeguato 

Una volta nato, il vitello o vitella deve vivere in un ambiente idoneo: i parametri da tenere sotto controllo sono lo spazio per muoversi, la temperatura ambientale, la pulizia, la facilità di abbeverata e somministrazione dell’alimento, la sicurezza (prevenzione di infortuni, come, ad esempio, fratture).

La diarrea neonatale del vitello può essere considerata un’emergenza clinica, tale per cui l’intervento del veterinario può risultare indispensabile.

Una volta che si arriva a curare una diarrea si è già sconfitti, in parte.

La prevenzione dell’insorgenza della malattia è l’obiettivo a cui puntare.

 

 


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L’obiettivo di un buon programma di gestione della rimonta è quello di ottenere bovine che producano latte in gran quantità e di ottima qualità attraverso l’applicazione di ottime tecniche di allevamento dalla nascita della vitella fino al suo primo parto.

La mastite è considerata una tra le patologie più costose per l’allevamento della vacca da latte perché esita in importanti perdite di produzione e di reddito.

Quando si parla di mastite, il primo pensiero è certamente riferito alle bovine in lattazione e spesso le manze sono del tutto ignorate perché è comune considerare che le loro mammelle siano isolate dal mondo esterno grazie alla chiusura ermetica presente all’apice del capezzolo fino al momento della loro prima mungitura.

Secondo te la mastite può colpire anche le manze? Esiste anche per loro il rischio mastite?

Se non sei sicuro della tua risposta o se vuoi saperne di più, continua a leggere!





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