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Il metodo BARF

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25/Ago/2022

In cosa consiste?

Acronimo di “Biologically Appropriate Raw Food” (cibo crudo biologicamente appropriato), ma anche di “Bones And Raw Food” (ossa e cibo crudo), la BARF è una filosofia alimentare basata sulla convinzione che l’animale carnivoro debba ricevere la stessa dieta che ha assunto nel corso della sua evoluzione.

La composizione di una dieta BARF comprende varie parti di animali (carni, organi e ossa) con l’aggiunta di frutta fresca e verdura. Nessun ingrediente viene cotto e non sono presenti fonti di amido come patate e cereali. La dieta BARF può essere preparata acquistando i singoli ingredienti, esattamente come si farebbe per una dieta casalinga, oppure, in commercio è possibile trovare miscele imbustate e congelate già più o meno “complete”, a base di carne, ossa tritate e organi.

 

Punti critici: la carne cruda

Le carni crude possono veicolare batteri patogeni e protozoi (ad es. toxoplasma) che comportano rischi sanitari sia per la persona che le maneggia che per il cane che le consuma (si tratta, spesso, di prodotti acquistati online e risulta difficile sapere con quali misure di precauzione sono stati preparati…).

Altro aspetto importante: non tutti i batteri introdotti con la dieta vengono inattivati dal passaggio attraverso il tratto gastrointestinale. Numerosi studi hanno ampiamente dimostrato la presenza di batteri ad elevato potenziale zoonotico (ovvero pericolosi anche per l’uomo) nelle feci di cani alimentati “a crudo”. Quando l’animale si lecca i batteri possono raggiungere la bocca e la cute, contaminando gli ambienti e le persone con cui interagisce.

Non è un caso che in alcuni paesi, come il Nord America, se un cane segue una dieta a crudo è soggetto a maggiori limitazioni, come il divieto di accesso a determinati edifici, anche a certi ricoveri veterinari, e proibite attività come la Pet therapy.

 

Punti critici: sottostima dei fabbisogni energetici

In questo caso, la razione giornaliera è formulata partendo dalla quantità di cibo (grammi/giorno) calcolata sulla base di una percentuale del peso corporeo, che per un soggetto adulto può variare dal 2 al 4% in base al grado di attività/sedentarietà. Il totale comprende a sua volta determinate quote di ossa, vegetali, organi e carne.

Questo calcolo rischia di sottostimare i reali fabbisogni energetici dell’animale (specialmente se di taglia medio-piccola) e rappresenta un approccio alla nutrizione completamente differente da quanto raccomandato nelle linee guida nutrizionali ufficiali.

I cani che ricevono BARF sono infatti tipicamente molto magri.

 

Perché alcuni proprietari scelgono il metodo BARF?

  • Per situazioni riconducibili a reazioni avverse al cibo (allergie/intolleranze)
  • Per un maggior entusiasmo nell’assunzione di cibo da parte del cane
  • Per scarsa fiducia nei confronti degli alimenti industriali (presenza di scarti, additivi…)

Si tratta di potenziali benefici che non dipendono strettamente dal metodo BARF, ma riconducibili al passaggio dall’industriale al “naturale”, ovvero all’utilizzo di alimenti freschi e più controllati, con la differenza che una dieta casalinga correttamente formulata si può adattare meglio ad alcune condizioni patologiche dell’animale.


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11/Dic/2021


Per chi ha l’abitudine di concedere qualche “extra” al proprio cane, è bene sapere che esistono alimenti pericolosi per la sua salute. Vediamo quali sono e perché!

Alimenti nocivi

Cipolla e aglio: contengono alte concentrazioni di composti solforati i cui metaboliti sono dannosi per i globuli rossi causando anemia. La dose tossica è pari a circa lo 0,5% del peso dell’animale, ovvero una cipolla da 100 g è tossica per un cane di 20 kg.

Cioccolato: la sostanza tossica contenuta nel cioccolato è la teobromina, alcaloide presente nel cacao (maggiore è la percentuale di cacao del cioccolato, più alta sarà la concentrazione di teobromina) con effetti cardiotossici. 50 g di cacao si stimano sufficienti a causare la morte di un cane di 10 kg.

Uva fresca e uvetta: l’intossicazione da uva può manifestarsi con vomito e diarrea, fino a causare un’insufficienza renale acuta.

Avocado: contiene una tossina, la persina, in grado di causare problemi digestivi e lesioni al fegato, ai reni e al cuore.

Noci di macadamia: tipologia di noci molto utilizzata negli Stati Uniti per la preparazione di dolci e snack. Contengono una tossina che, nel cane, può causare tremori, debolezza, vomito, ipertermia, fino a conseguenze gravi come la paralisi. L’ingestione di 4-5 noci può risultare tossica per un cane di taglia media.

Xilitolo: è un comune sostituto dello zucchero che si trova in chewing-gum, caramelle e medicinali. Ingerito dal cane, anche in piccole quantità, è rapidamente assorbito provocando un picco di insulina e un abbassamento della glicemia potenzialmente letale.

Impasto del pane o della pizza: nello stomaco del cane il lievito fermenta rapidamente, con possibile dilatazione e volvolo gastrico.

Alimenti da limitare

Latte alimentare: la capacità del cane di digerire il lattosio (di cui il latte vaccino è ricco) è limitata. Può provocare diarrea.

Pane fresco, pasta al dente, cereali e patate poco cotti: la capacità del cane di digerire l’amido è limitata e l’assunzione di amido poco cotto, quindi poco digeribile, è responsabile di disturbi intestinali.

Zucchero da cucina: può provocare carie dentali.

 

Qualora il cane avesse ingerito uno degli alimenti sopra elencati, in piccole o grandi quantità, è bene chiedere subito un parere medico al veterinario di fiducia.





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