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Come si riconosce una mastite subclinica?

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21/Gen/2020


La mastite subclinica (che nel nostro caso colpisce la bovina da latte) ..

… è definita come un’infiammazione della mammella nel corso della quale il latte conserva il suo normale aspetto ma contiene un numero eccessivo di cellule infiammatorie.

Queste ultime appartengono alla linea dei globuli bianchi e sono comunemente chiamati neutrofili.

Questi migrano dalla circolazione sanguigna al punto di infezione della mammella con lo scopo di bloccare e distruggere i batteri lì presenti.

Quando nel latte si risconta un numero elevato di queste cellule infiammatorie, comunemente indicate come cellule somatiche, si può essere abbastanza certi che vi sia in atto un’infezione mammaria.

 

Autore:  Dr. Centonze Giovanni


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12/Dic/2019


A differenza della mastite subclinica, in corso di mastite clinica il latte appare alterato e ciò che si osserva è conseguente all’infezione e alla risposta del sistema immunitario.

Il latte mastitico non può essere destinato al consumo umano, per cui è importante riconoscere e identificare precocemente i casi di mastite affinchè il latte non idoneo venga scartato.

Risultato immagini per mastitis milk clot

 

E una volta riconosciuta?

Una volta identificata la mastite clinica, le viene assegnato un grado (1, 2, 3) basandosi sulla tipologia di segni clinici e viene effettuato il prelievo di latte in sterilità.

 

Classificazione mastite clinica:

(1) Lieve: latte alterato senza segni clinici

(2) Moderata: latte alterato e rigonfiamento della mammella o quarto interessato

(3) Grave: latte alterato, gonfiore della mammella e segni sistemici (febbre, anoressia, brusco calo di produzione)

Risultato immagini per mastitis milk cattle coli

 

Perché effettuare il prelievo di latte?

L’identificazione dell’agente eziologico permette di effettuare un trattamento mirato!

Anche se la mastite può essere causata da una moltitudine di batteri, questi possono determinare gli stessi segni clinici, spesso molto lievi.

Quindi per poter identificare l’agente patogeno è necessario effettuare un prelievo di latte in sterilità e sottoporlo all’esame batteriologico.

Risultato immagini per agar coli mastitis

 

E se non vengono rilevati batteri?

Quando analizzati campioni provenienti da bovine con alterazioni del latte, può non essere possibile rinvenire batteri.

Ciò non vuol dire che non ci siano batteri come causa dell’infezione ma è un segno di risposta immunitaria efficace che riduce il numero di batteri al di sotto del limite minimo di rilevamento.

Risultato immagini per agar no growt plates

Autore:  Dr. Centonze Giovanni


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26/Nov/2019


in poche parole …

La mastite è l’infiammazione della ghiandola mammaria ed è causata principalmente da batteri.

(e talvolta anche da lieviti e alghe unicellulari come la Prototheca)

La condizione patologica si instaura quando l’esposizione dell’APICE del capezzolo ai batteri supera l’abilità delle difese immunitarie della bovina.

La più importante difesa è rappresentata dalla barriera cutanea all’apice del capezzolo.

Quando l’esposizione batterica supera la resistenza, si instaura un’infezione batterica del tessuto secretorio della bovina e la patologia che ne consegue può essere subclinica o clinicamente manifesta.

CAPIRE QUESTE poche righe ci permette di CAPIRE come PREVENIRE la patologia

….. seguite i prossimi articoli ….

 

 

 


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19/Nov/2019


SE SEI un PROFESSIONISTA …

come NOI del Centro Veterinario San Martino,

potresti utilizzare dei FONDI EUROPEI per finanziare parzialmente i tuoi PROGETTI di SVILUPPO.

NOI

anche nel 2019 abbiamo ottenuto finanziamenti per MIGLIORARE i SERVIZI alla clientela

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26/Ott/2019


Monitoraggio aziendale:

Qual è la definizione di mastite clinica in azienda?

È la stessa per il mungitore, l’allevatore e il veterinario?

Un modo semplice per assicurarsi che sia usata la definizione standard è accertare che prima di ogni mungitura venga effettuata l’eliminazione dei primi getti di latte e che questi siano osservati dal mungitore.

 

Perché è importante l’eliminazione dei primi getti di latte?

L’osservazione del latte è l’unico metodo che permette di identificare i casi di mastite clinica lieve.

Per quanto sia immediato pensare che questa pratica dovrebbe essere effettuata, in realtà non tutti la attuano.

Considerando che circa il 50% delle mastiti cliniche si presenta in forma lieve, l’identificazione precoce garantisce un maggiore benessere animale perché è possibile effettuare un miglior trattamento.

Risultato immagini per cattle stripping

 

Registrazione dei dati

All’interno di un completo programma di controllo delle mastiti cliniche, bisogna assicurarsi che per ciascuna bovina siano registrati i dati sanitari.

Dovrebbero essere inclusi l’identificazione della bovina, i casi di mastite clinica e la loro gravità (1,2 o 3), il trattamento effettuato, i giorni in cui il latte è stato scartato (periodo in cui il latte è alterato + tempo di sospensione dopo il trattamento).

La regolare revisione dei trattamenti registrati è un modo eccellente per controllare l’efficacia del piano di controllo della salute della mandria.

 

 

Ricapitolando…

  • La mastite è una patologia frequente nell’allevamento della bovina da latte e dovrebbe essere messo in pratica un efficiente sistema per identificarla, monitorarla e gestirla. Un’importante azione da intraprendere per controllare le mastiti cliniche è garantirne l’identificazione mediante l’osservazione dei primi getti di latte prima di ogni singola mungitura.
  • La mastite clinica può essere causata da diversi batteri e l’unico modo per determinare il trattamento corretto è l’identificazione dell’agente eziologico.

Autore:  Dr. Centonze Giovanni


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10/Ott/2019


ANDARE in FIERA o STARE a CASA?

questo è il dilemma ..

dipende da come si vive l’esperienza …

è vero, le vere novità zootecniche non escono ogni anno, e spesso “cisonosemprelestessecose e cisonosemprelestessepersone”

.. MA …

forse anche questo è il bello della FIERA, …. ritrovarsi con persone che si conoscono agli stand che si conoscono, e magari è proprio li ..

FACENDO DUE CHIACCHIERE che si imparano cose nuove, che vengono in mente cose nuove, e che si definiscono progetti e si stabiliscono i budget per l’anno successivo.

Nell’ambito della zootecnica da latte, ogni anno in Italia si ripresenta sempre la solita FIERA, … a Ottobre, …. a Cremona

E VI ASSICURO, che ogni anno, ANDANDO IN FIERA si imparano sempre cose nuove, ….

ma ad un solo PATTO, ….. RELAZIONARE … chiedere, informarsi …. QUESTO è un diritto e un dovere formativo di ogni bravo TECNICO, CONSULENTE, e imprenditore AGRICOLO ZOOTECNICO

QUINDI

Buona FIERA A TUTTI (la prossima è dal 23 al 26 ottobre a Cremona)

… CI VEDIAMO LA’ …

MM


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28/Set/2019


Nell’allevamento della vacca da latte ….

..la conta delle cellule somatiche è espressa come numero di cellule somatiche/ml di latte.

Il valore soglia sotto il quale si ritiene SANA una mammella è 200.000 cellule/ml;

In prima lattazione ci si aspetta che la SCC sia ampiamente inferiore a 100.000 cellule/ml.

Siccome le cellule somatiche giungono nel latte in risposta a un’infezione, se la SCC supera la soglia di 200.000 cellule/ml, la ragione di tale aumento è imputabile alla mastite.

Ecco perchè la conta delle cellule somatiche fornisce è un indicatore di mastite nelle bovine da latte!

 

La conta delle cellule somatiche non è influenzata da: razza, livello produttivo, stadio di lattazione (se non che in tarda lattazione sono più predisposte ad avere un tasso maggiore di mastiti), alimentazione (se non deficienza di vitamina E e Selenio), altre patologie (neutrofili vanno solo nel punto di infezione).

La SCC è invece influenzata da pratiche manageriali che espongono i capezzoli a microorganismi agenti di mastite. Tali pratiche possono favorire l’esposizione a batteri presenti nel latte proveniente da mammelle infette di altre bovine (batteri contagiosi) o batteri presenti nell’ambiente in cui vive la bovina (batteri ambientali).

Autore:  Dr. Centonze Giovanni


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10/Set/2019


Lo sapevate che se usate seme di toro tradizionale nascono più vitelli maschi che vitelle femmine?

la DIFFERENZA non è di molto …

… ma molti allevatori di vacche da latte, di fronte alla nascita di molti vitelli MASCHI si lamentano …..

(succede così anche nella SPECIE UMANA … )

NON ADDENTRIAMOCI NELLE CAUSE DI CIO’ …

pensiamo alla SOLUZIONE, NON AL PROBLEMA!

la soluzione è alla portata di tutti NOI,

… consiste nell’ USO del SEME SESSATO FEMMINA …

.. che pian piano sta prendendo piede anche in Italia ..

ma ATTENZIONE …. per USARE il “seme sessato femmina” bisogna essere molto PRECISI e di solito si consiglia di iniziare l’utilizzo sulle MANZE o sulle PRIMIPARE in MANDRIE BOVINE con una buona fertilità di BASE ….

ALTRIMENTI

IL RISCHIO ..

è quello di fare dei clamorosi “buchi nell’acqua”

MI SPIEGO ….

Nonostante negli ultimi anni sia aumentata la fertilità del seme che ha subito il processo di sessaggio, la fertilità rimane sempre comunque INFERIORE rispetto al seme tradizionale ( …. checche’ ne dicano i venditori di fiale di seme… )

QUINDI

ATTENZIONE

alla introduzione del “seme sessato femmina”

– ATTENZIONE alla manipolazione del seme

– ATTENZIONE alle ore dopo il calore manifesto

– ATTENZIONE all’uso nei programmi di sincronizzazione

– ATTENZIONE all’uso nelle stagioni a bassa fertilità (es estate)

– ATTENZIONE all’uso nelle repeat breeder

ATTENZIONE, ATTENZIONE, ATTENZIONE ….. fate riferimento al vostro veterinario di fiducia aziendale … che sicuramente la sa lunga (…. infatti non vi vende lui il seme)

BUON SESSATO A TUTTI (o a quasi tutti)

MM


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10/Ago/2019


è una moda o una esigenza?

Dipende da quello che l’allevatore vuole ottenere ….

accenniamo all’argomento ….

Il TRASFERIMENTO EMBRIONALE (ET per gli amici) è una tecnologia della riproduzione applicata ormai da anni nel settore dell’allevamento bovino …

con vari scopi:

i più classici sono:

– miglioramento genetico (ottenendo più figli/e da vacche meritevoli geneticamente)

– recupero di animali repeat breeder (tramite EMBRYO Therapy su vacche che non si ingravidano con il seme)

fino a qui tutto bello, ….. ma ..

… ATTENZIONE perchè l’ET ha vantaggi ma anche tanti rischi di incomprensione …

ovvero …

non lasciatevi troppo affascinare da una tecnica … che ..

NON è PER TUTTI !

e soprattutto non è per tutte le VACCHE

INFATTI esistono OTTIME DONATRICI di EMBRIONI e

PESSIME DONATRICI di EMBRIONI ….

e sicuramente OCCORRONO ottimali condizioni ambientali (NUTRIZIONE, SALUTE e BENESSERE della mandria) per poter iniziare a parlare di ET in allevamento

L’ET non è PER TUTTI !!

Prima di iniziare ……

vedete il video sotto e

parlatene con il vostro veterinario di fiducia !!!

 

MM

 


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10/Lug/2019


CHI CERCA TROVA !!!

Lo sapevate che vi sono una bella quantità di malattie che circolano nelle stalle di bovine da latte ???

E la vitellaia è una delle aree più colpite …

… chi cerca … TROVA !!!

negli ultimi anni mi è spesso capitato di isolare da casi di mortalità in vitellaia …

la SALMONELLA

batterio piuttosto NOCIVO, che spesso causa epidemie con elevata morbilità e mortalità nelle vitellaie, soprattutto in aziende con più di 200 capi in lattazione …

“IO nella mia stalla NON CE L’HO !!! ” affermano in molti allevatori ….

ma siamo proprio sicuri di averla cercata ???

CHI CERCA TROVA …

e se cercate … e la trovate ….

e …. DOVETE SAPERE che poi SCATTANO dei provvedimenti da parte della AUSL competente per il territorio (si crea un cosidetto “FOCOLAIO” che deve essere sottoposto a provvedimenti di POLIZIA VETERINARIA) …

MA ATTENZIONE ….

NESSUNA PAURA …

sarà necessario METTERE IN ATTO un piano di BIOSICUREZZA concertato tra allevatore, veterinario aziendale e veterinari ASL, al fine di “CONTROLLARE,… se non ERADICARE la malattia dal vostro allevamento”

vedrete che NEI PROSSIMI ANNI, sulla SALMONELLOSI …. ne vedremo delle belle !

Ma COME é ENTRATA IN ALLEVAMENTO?

a questa domanda non vi è facile risposta …. chiedete consulto al vostro veterinario di fiducia ….





DA SEMPRE, CON VOI




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Direttore Sanitario Dr. Giacomo Riva iscritto all’Ordine dei Veterinari di Parma al n° 487




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