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Prevenzione della leishmaniosi canina: attenzione ai pappataci

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LA LEISHMANIOSI CANINA

I pappataci o flebotomi trasmettono la leishmaniosi, una malattia cronica e ingravescente dalla quale l’animale fa fatica a guarire; con l’aiuto di una terapia lunga e complessa dal punto di vista gestionale è possibile mitigarne i sintomi nella maggior parte dei casi. Colpisce prevalentemente i cani, ma si tratta di una zoonosi (una malattia che colpisce anche l’uomo).

PREVENZIONE

L’ideale, se si vive in una zona a rischio, è mettere in atto tutte le misure di prevenzione a disposizione:

  • tenere il cane in casa di notte, i pappataci si nutrono all’alba e al tramonto
  • usare dei repellenti come collare o spot on, sono più efficaci degli spray
  • vaccinare il cane contro la leishmania

TRATTAMENTO

La leishmaniosi è una malattia cronica che richiede una terapia lunga, complessa, relativamente onerosa, in cui si è sempre sul “chi va là”, con numerosi controlli per verificare l’andamento e intervenire tempestivamente quando necessario. Non sempre la prima terapia che si sceglie è quella efficace: i fattori in gioco sono molti, e sarà cura del veterinario aggiustare il tiro di volta in volta anche in funzione di come risponde il soggetto.
In questo caso è senza dubbio meglio prevenire che curare, ma quando purtroppo qualcosa va storto, bisogna sapere che molti cani con la leishmaniosi conducono una vita di tutto rispetto per molti anni: è chiaro che si rende necessaria una grande collaborazione reciproca fra proprietario e veterinario per il bene del paziente, che ripone tutta la sua fiducia nelle “nostre” mani!

APPROFONDIMENTO

Per saperne di più sulla leishmaniosi umana consultate il sito dell’Istituto Superiore di Sanità.


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PREVENZIONE DELLA FILARIOSI CARDIOPOLMONARE

Le zanzare durante il pasto di sangue possono trasmettere un piccolo “verme”, la filaria, responsabile della filariosi cardiopolmonare, una malattia ben nota nel cane che colpisce il sistema cardiocircolatorio. Non tutti sanno che la filariosi può anche colpire il gatto, e spesso i nostri amici felini, cui unica colpa è quella di essere un po’ più resistenti all’infestazione, rimangono senza protezione.

Colpisce prevalentemente i cani, ma anche i gatti.

PREVENZIONE

La filariosi è particolarmente insidiosa se non si esegue una corretta profilassi: se non siete certi di aver trattato i vostri animali in maniera continuativa da aprile a novembre, prima di trattarli nuovamente è consigliato fare un test rapido presso il vostro veterinario di fiducia: in questo modo il veterinario potrà accertarsi della presenza del parassita, in quanto la profilassi può essere pericolosa negli animali che sono già infestati. A seconda del risultato, il veterinario vi potrà proporre la terapia medica o la profilassi. Basta una goccia di sangue!

Il consiglio, se si abita in una zona a rischio, è di fare questo test annualmente prima di iniziare le profilassi stagionali.

TRATTAMENTO

È fondamentale la somministrazione mensile di un prodotto in grado di uccidere gli eventuali parassiti che troviamo nel sangue in stadio larvale, in questo modo preveniamo la malattia che è data solamente dalla forma adulta. Se tendete ad essere un po’ smemorati, chiedete una soluzione alternativa al vostro veterinario: esiste un prodotto un prodotto iniettabile ad uso medico che richiede una singola dose per coprire l’intera stagione.


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Pulci, zecche, acari: colpiscono cani e gatti

Sono proprio quelle “bestiole” che potete trovare sul vostro animale e che svolgono parte della loro vita parassitandolo, e daranno luogo molto spesso a un fastidioso prurito.

PREVENZIONE

Il modo più efficace per prevenire l’infestazione è la profilassi con prodotti specifici per tutto il periodo in cui le temperature sono più miti: indicativamente, dalle nostre parti, da aprile a novembre.
Avete notato che il clima sta cambiando verso inverni meno rigidi? È probabile, in effetti, che il periodo a rischio per i nostri amici diventerà sempre più lungo: niente paura, i veterinari si tengono pronti ad aggiornare le loro linee guida!
E se abbiamo saltato qualche mese? Non vi preoccupate, armatevi di telefono e parlate con il vostro veterinario, vi dirà quali sono i rischi reali e come comportarvi.

TRATTAMENTO

PULCI

Il mio cane si gratta, ma non vedo le pulci! Tutto nella norma! Non si vedono così spesso ad occhio nudo, ma lasciano spiacevoli indizi… per fortuna possiamo identificarli con una prova a costo zero! Armatevi di pettine e carta assorbente e provate a seguire queste semplici indicazioni (5 cose da sapere sulle pulci).
Ad ogni modo, una volta riconosciute, il vostro veterinario di fiducia provvederà a consigliarvi un prodotto shampoo o spray per combattere l’infestazione, dopodiché per la prevenzione un prodotto di profilassi e infine vi darà le indicazioni per debellare la presenza di questo ospite indesiderato che purtroppo apprezza molto l’ambiente domestico. La pulce, infatti, rappresenta un rischio tutto l’anno proprio per la sua capacità di persistere nelle cucce, sui divani e sul pavimento quando è ancora nei primi stadi del suo sviluppo.
Se avete l’impressione che non si tratti di un semplice prurito, è opportuno contattare il veterinario perché esiste anche una allergia alla saliva delle pulci, conosciuta come DAP (per saperne di più: la Dermatite Allergica da Pulci), che colpisce sia il cane che il gatto.

ZECCHE

Le antipatiche zecche sono portatrici di diverse malattie che possono colpire sia gli animali che l’uomo: molte hanno un quadro clinico sovrapponibile e non è sempre facile arrivare a una diagnosi.
Anche facendo le profilassi a dovere è possibile trovarle sui nostri animali! Non temete, se si tratta di una zecca ogni tanto l’effetto repellente è ben presente, e non dimenticate che c’è anche l’effetto “parassiticida” pronto ad intervenire! Le troverete principalmente sul muso, sulle orecchie e sugli arti ma controllate anche collo e pancia dopo le passeggiate. Vanno rimosse in modo sicuro, seguendo queste semplici istruzioni (Come rimuovere una zecca in modo sicuro).

ACARI

Spesso ci si dimentica della loro presenza, ma possono colpire varie aree della cute dando origine ad otoacariasi (infestando le orecchie), rogna e demodicosi.
Il trattamento è semplice, ma non bisogna aspettare troppo: un animale che si gratta per un prurito intenso può facilmente indursi delle lesioni anche importanti ed estese molto rapidamente. Talvolta in questi casi la situazione si complica con una sovrainfezione batterica e il veterinario deve considerare l’uso di un antibiotico: è decisamente meglio prevenire che curare!





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