1. Come si trasmette?
La leishmaniosi è una grave malattia causata da un parassita (leishmania infantum) trasmesso con la puntura di insetti chiamati flebotomi o pappataci. Si tratta di piccoli insetti ematofagi di colore giallo-marrone, simili alle zanzare, che si attivano durante le ore serali e che si muovono silenziosamente, senza emettere ronzii, grazie alla peluria presente sul loro corpo.
Perché avvenga la trasmissione della malattia, il flebotomo deve pungere un cane infetto, assumere il parassita e iniettarlo in altri cani quando punge nuovamente.
Oltre al cane, la leishmaniosi può essere trasmessa anche all’uomo ed occasionalmente ad altri animali come gatti, bovini e cavalli.
2. Quali sono le zone a rischio?
In Italia, fino a qualche anno fa, la leishmaniosi era considerata endemica nelle aree costiere del Centro-Sud, in Liguria e nelle isole. A seguito dei recenti cambiamenti climatici e della sempre più frequente movimentazione di cani infetti tra paesi e regioni, sono comparsi focolai di malattia in tutta la penisola, comprese le zone collinari di Marche ed Emilia Romagna e le regioni del Nord Italia.
3. Quali sono i sintomi della leishmaniosi nel cane?
Il periodo di incubazione della leishmaniosi può variare da alcuni mesi fino ad anni. Fra le manifestazioni cliniche più frequenti si possono osservare:
- Letargia
- Dimagrimento
- Dermatite desquamativa e alopecia in diverse zone del corpo
- Epistassi (perdita di sangue dal naso)
- Onicogrifosi (crescita accelerata delle unghie)
- Lesioni oculari
- Dolori articolari
- Linfoadenopatia con ingrossamento dei linfonodi
Il decorso della malattia è estremamente variabile e dipende dalla risposta immunitaria dei soggetti colpiti. Nel medio-lungo periodo, a causa di un processo infiammatorio che colpisce il glomerulo renale, i cani affetti da leishmaniosi sviluppano una insufficienza renale cronica, che rappresenta la causa più frequente di decesso.
5. Come si può prevenire?
In assenza di una cura risolutiva della malattia, che spesso si protrae per tutta la vita dell’animale, la prevenzione della leishmaniosi rappresenta un intervento estremamente importante.
Lo schema di profilassi della leishmaniosi prevede l’azione combinata di repellenza e vaccinazione.
Repellenza:
la prima forma di prevenzione è la protezione del cane dalla puntura del pappatacio mediante l’utilizzo di antiparassitari (spray/collari/spot-on) che abbiano un’azione repellente nei confronti di questo insetto. I principi attivi più utilizzati sono i piretroidi (come deltametrina e permetrina). Il periodo di applicazione può essere limitato al periodo di attività dei pappataci, che in Italia inizia a maggio e termina da settembre a novembre in base del clima della regione geografica.
Vaccino:
il vaccino contro la leishmaniosi non impedisce il contagio ma protegge il cane dall’interno stimolando la risposta immunitaria e, nel caso in cui l’infezione avvenga, riduce la gravità della malattia. Il ciclo vaccinale prevede una prima singola dose di vaccino, a partire dai 6 mesi di vita, che conferirà protezione verso la malattia 4 settimane dopo la somministrazione per la durata di un anno.
Nella cura, ma soprattutto nella prevenzione di questa grave malattia, il confronto tra proprietario e veterinario è determinante: rivolgiti al tuo veterinario sia per consigli sulla scelta dei prodotti più adeguati che per ricevere informazioni sui progressi delle strategie di lotta alla leishmaniosi, come il vaccino.