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Il mio gatto urina sangue!!

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31/Lug/2022


La presenza di sangue nelle urine (ematuria) è un motivo frequente di visita nel gatto.

La causa più frequente di ematuria è la cosiddetta cistite idiopatica felina.  Vi sono tuttavia altre cause che vanno escluse quali presenza di calcoli vescicali, anomalie anatomiche del tratto urinario, cistiti batteriche, traumi vescicali, coagulopatie ecc.

 

Quali possono essere altri sintomi di cistite idiopatica felina?

Il gatto potrebbe essere irrequieto, entrare ed uscire frequentemente dalla lettiera associando eventuali vocalizzazioni, potrebbe leccarsi insistentemente la zona genitale o urinare fuori dalla lettiera.

 

Spesso si confondono questi sintomi con la costipazione e la difficoltà a defecare.

 

Come si diagnostica la cistite idiopatica felina?

È necessaria una visita clinica approfondita con palpazione della vescica, ispezione dei genitali esterni, radiografia addominale e/o ecografia del tratto urinario ed esame delle urine.

 

La cistite idiopatica felina può mettere a rischio di vita l’animale?

Purtroppo si. Può infatti succedere che il gatto maschio abbia un’ostruzione uretrale completa e non riesca ad urinare. In questo caso si è di fronte ad un’emergenza medica. L’ostruzione uretrale porta ad estremo dolore ed importanti squilibri elettrolitici.

Durante le manifestazioni di cistite è quindi fondamentale accertarsi che il gatto sia in grado di urinare. Un suggerimento potrebbe essere quello di utilizzare sabbiette agglomeranti che ci permettono di monitorare grossolanamente la quantità di urina prodotta.

 

Qual è la terapia?

La cistite idiopatica felina è una malattia molto complessa che comprende sia una terapia medica che una terapia comportamentale.

In caso di ostruzione uretrale la terapia in urgenza prevede la stabilizzazione del paziente, l’anestesia generale e la disostruzione. In genere viene applicato un catetere vescicale che viene lasciato in sede per alcuni giorni e l’animale viene ricoverato per la gestione medica.

In corso di cistite idiopatica non ostruttiva vengono invece utilizzati farmaci antidolorifici e/o antinfiammatori e farmaci che riducono lo spasmo uretrale.

Si interviene inoltre nella correzione dell’alimentazione prediligendo una dieta umida che aumenti quindi il consumo di acqua dell’animale ed eventualmente una dieta dedicata alle basse vie urinarie che ha la principale funzione di aumentare la diluizione urinaria.

 

Il gatto può guarire dopo la terapia impostata?

La cistite idiopatica felina è una patologia che purtroppo non ha una terapia specifica risolutiva.

Tutti gli sforzi devono essere volti a ridurre l’intensità delle manifestazioni e la frequenza delle recidive.

Per questo è molto importante non solo trattare l’episodio acuto con terapia antidolorifica e/o antinfiammatoria ma anche apportare tutte le modifiche possibili per ridurre lo stress e l’ansia che sono la fonte delle recidive.


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15/Mag/2022


La leucemia felina (FeLV) è una malattia contagiosa, molto diffusa tra i gatti, in cui causa un’elevata mortalità.

Come avviene il contagio da FeLV nel gatto?

Il virus della FeLV è trasmesso dal gatto infetto tramite saliva e secrezioni, quindi attraverso i contatti sociali e il grooming, ma può avvenire anche attraverso le ferite da morso ed è maggiore negli ambienti ad alta densità felina come le colonie sul territorio.

Una gatta, se è infetta, può trasmettere l’infezione ai gattini durante la gravidanza. La malattia colpisce di preferenza i gatti giovani, in particolari quelli randagi o che vivono all’aperto.

Una parte dei gatti che infetti riesce ad eliminare il virus spontaneamente e diventare immune, anche se non è nota la durata dell’immunità naturale. Nei gatti in cui non si sviluppa l’immunità il virus invade l’organismo, in particolare il midollo osseo, dove si producono le cellule del sangue e quelle responsabili delle difese immunitarie.

Come capire se il gatto ha la FeLV?

Le manifestazioni riconducibili alla FeLV sono estremamente variabili ma la perdita di peso è uno dei primi segni clinici di deterioramento delle condizioni del gatto. Tra gli altri sintomi possono comparire depressione, vomito, sintomi neurologici e perdita di appetito.

Un test specifico permetterà di verificare se il gatto ha contratto il virus.

Come si previene la FeLV del gatto?

L’unico modo per proteggere il nostro gatto è sottoporlo a controlli periodici e test specifici dal veterinario, in modo da poter intervenire tempestivamente e di evitare l’insorgere di altre malattie.

Ci sono diverse accortezze che permettono di ridurre le probabilità di contagio:

  • Sterilizzare i gatti entro l’anno di età in modo da evitare accoppiamenti a rischio e lotte con altri gatti. La sterilizzazione è indicata anche nei gatti già infetti, in modo da evitare la trasmissione della malattia ai gatti sani.
  • Vaccino: la vaccinazione per la FeLV è consigliata in tutti i gatti che hanno la possibilità di uscire all’esterno ed entrare in contatto con gatti potenzialmente infetti. Prima di procedere, è però necessario effettuare un esame del sangue per capire se il gatto è già stato infettato.
  • Testare per la FeLV tutti i nuovi individui che vengono introdotti all’interno di un gruppo di gatti.

E se il gatto è FeLV-positivo?

Purtroppo non esiste ancora una cura per la FeLV, ma per pazienti malati una buona nutrizione, condizioni igieniche ottimali, controlli periodici e tanta buona volontà da parte dei loro compagni umani, sono essenziali per mantenere buone condizioni di salute e vivere a lungo.


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27/Mar/2022


L’orecchio esterno è formato dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno, che sono ricoperti da un epitelio contenente follicoli piliferi e diversi tipi di ghiandole, come quello che ricopre la maggior parte del corpo.

L’otite viene classificata come esternamedia o interna in base a quale tratto dell’orecchio è interessato; l’otite esterna é la più frequente nei nostri amici a quattro zampe, però purtroppo spesso l’otite esterna può estendersi all’orecchio medio, poiché orecchio esterno ed orecchio medio sono separati solo dal sottile timpano.

L’otite esterna nel cane è uno dei motivi più frequenti di visita dal veterinario, e le cause sono frequenti: corpi estranei auricolari, otiti parassitarie, forme allergiche, neoplasie,..

Nel gatto l’otite esterna è meno frequente ma comunque presente, spesso provocata da parassiti come gli acari.

Quali sono i principali campanelli d’allarme che devono far pensare ad una possibile otite esterna?

Scuotimento della testa, prurito a livello della regione auricolare (l’animale può strusciare la testa a terra o contro piante, mobili e pareti oppure può grattarsi con le zampe), presenza di materiale nei condotti uditivi, cattivo odore e nei casi più gravi testa inclinata da un lato.

La visita ha come obiettivo quello di identificare l’eventuale presenza di fattori predisponenti o di cause primarie di otite esterna (parassitosi, corpi estranei quali i cosiddetti forasacchi, forme allergiche, neoformazioni, etc) e le cause secondarie, quali batteri e lieviti, agenti eziologici normalmente presenti nel condotto uditivo ma che possono aumentare quando l’equilibrio viene a mancare.

Le otiti, sopratutto se trascurate o non trattate nel modo corretto, sono spesso un problema frustrante per il proprietario e fastidioso/doloroso per il nostro pet, è quindi importante affrontare il problema alla comparsa dei primi sintomi in modo tale da evitare complicanze ed arrivare ad una rapida guarigione!!





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