Ti è mai capitato di avere una bovina con segni di mastite clinica, prelevarne il latte, sottoporlo all’esame batteriologico e avere un risultato negativo?
Diversi studi hanno rilevato che circa il 40% dei campioni di latte, prelevati da bovine con mastite clinica, sottoposti all’esame batteriologico mostravano un esito negativo (senza crescita di microrganismi).
Come si spiega questa situazione?
Tra i diversi i fattori in grado di determinare l’esito negativo per campioni di latte di bovine con mastite clinica, di seguito ne sono elencati i principali:
- Il sistema immunitario della bovina potrebbe già aver eliminato l’agente patogeno attraverso quella che viene definita “guarigione spontanea”. Infatti, alcuni batteri possono ancora causare segni clinici di infiammazione a livello mammario anche dopo essere stati uccisi, attraverso il rilascio di tossine e, di conseguenza, si assiste alla presenza di flocculazioni nel latte (stoppini);
- Il congelamento del campione fino all’esecuzione dell’esame batteriologico può ridurre la sensibilità del test dato che alcuni batteri possono morire durante questo processo. Ciò si verifica specialmente per agenti patogeni Gram-negativi, come E. coli;
- Presenza di agenti patogeni che non crescono sui tradizionali terreni di coltura, come Mycoplasma spp. . Tuttavia, casi di mastite da Mycoplasma spp. sono abbastanza rari e hanno manifestazioni cliniche caratteristiche;
- Infiammazione causata da traumi fisici senza la presenza di infezione causata da agenti patogeni;
Come si interviene in questi casi?
In generale, casi di mastite clinica con coltura negativa si risolvono senza alcun trattamento antibiotico.
Tuttavia, è importante monitorare la storia clinica di questi soggetti, la ricorrenza di questo tipo di mastite clinica e consultare sempre il tuo veterinario responsabile della gestione della salute della mammella in azienda.
Autore: Dr. Centonze Giovanni