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5 cose da sapere sui forasacchi

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Attenzione ai sintomi

Il vostro cane presenta starnuti, sanguinamento o scolo purulento dalle narici (solitamente unilaterale), scuotimento della testa (fastidio all’orecchio), tossisce (anche espettorando del muco sanguinolento o purulento), può avere l’occhio gonfio, può zoppicare, può anche solo stare male, avere febbre, non mangiare con appetito. Prestategli sempre un occhio di riguardo!

E il gatto? anche il nostro amico felino può avere qualche problema con le spighette, in particolare spesso le troviamo a livello dell’occhio e dell’orecchio.

Cosa fare se trovo un forasacco?

Eliminate esclusivamente quelli superficiali che trovate sul pelo, se si trovano nelle orecchie o nel naso nel tentativo di rimuoverli è possibile farli avanzare ancora più in profondità: a questo punto diventa molto rischioso intervenire ed è meglio se entra in gioco il veterinario.

Come prevenire questo rischio?

Se potete evitate le zone in cui non viene tagliata l’erba regolarmente durante la bella stagione, anche se sappiamo come i prati a perdita d’occhio siano invitanti per noi e per i nostri animali. Tagliate regolarmente l’erba del giardino se lo possedete, soprattutto se tende a seccarsi d’estate. Spazzolate regolarmente il pelo dopo i giretti in modo da individuare i forasacchi prima possibile.

Pelo lungo, orecchie lunghe: insidie in agguato?

Sono effettivamente delle predisposizioni che favoriscono la risalita del forasacchi: il pelo lungo va toelettato minuziosamente, mentre per le orecchie può essere utile utilizzare una fascia apposita in modo che non tocchino a terra (si trovano in commercio sotto il termine di paraorecchie).

E se il cane inizia a tossire subito dopo una corsa sfrenata in campagna?

Spesso questa problematica insorge nei cani da caccia: correndo a perdifiato, il cane inala i forasacchi anche dalla bocca e passano direttamente in trachea. In questo caso si esegue una broncoscopia prima possibile per rimuovere prontamente il corpo estraneo ed evitare ulteriori danni.

 

Troverete maggiori informazioni sul forasacchi qui.


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Il forasacchi, una volta raggiunta una sede anatomica, generalmente si comporta come un corpo estraneo che il sistema immunitario deve combattere.

Ecco come ci comportiamo a seconda della sede in cui lo troviamo nel nostro paziente:

  • NASO: in anestesia si procede a una rinoscopia (tecnica endoscopica che permette di visualizzare l’interno del naso con una videocamera) e una volta trovata la spighetta viene rimossa in tutte le sue parti con una pinza apposita.
  • OCCHIO: ci si avvale di un po’ di anestetico locale e di una pinza di piccole dimensioni, se il paziente è molto buono è una procedura rapida
  • ORECCHIO: in questo caso lo strumento che utilizziamo per visualizzare il forasacchi è l’otoscopio, e l’estrazione si fa con una pinza apposita; se il paziente si agita è consigliato ricorrere a una sedazione perché si rischierebbe di lesionare un’importante struttura limitrofa: il timpano!
  • SPAZI INTERDIGITALI, MUCOSE, CUTE: se il forasacchi è visibile si procede alla rimozione, ma è sempre utile esaminare la zona con l’ausilio dell’ecografo, perché a volte alcune porzioni rimangono in superficie e altre riescono a penetrare la cute in profondità e sono quelle che poi migrano diventando un vero e proprio corpo estraneo; la rimozione sotto diretta visione ecografica è molto utile, basti pensare che prima si doveva procedere alla cieca: molto meglio, no?
  • APPARATO RESPIRATORIO: in caso di tosse cronica, febbre persistente, o quando l’animale inizia a tossire proprio dopo una bella scampagnata, l’approccio consigliato è sempre l’endoscopia in anestesia generale andando a visualizzare l’albero bronchiale (broncoscopia). Talvolta purtroppo il forasacchi penetra nel polmone e in questi casi è spesso necessario ricorrere all’esplorazione chirurgica del torace.

 





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