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I 3 comuni errori da evitare in mungitura

gennaio 12, 2021 by Giovanni Centonze
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Anche se i principali metodi per il controllo della mastite siano noti da tempo, si riscontrano regolarmente 3 comuni errori che favoriscono la diffusione della mastite in sala di mungitura.

1. NON INDOSSARE GUANTI

Non indossi i guanti durante la mungitura? Dovresti!

I guanti sono uno strumento di prevenzione molto economico per un problema molto costoso.

Indossare un nuovo paio di guanti per ogni mungitura è una misura essenziale per combattere i batteri che possono moltiplicarsi sulla cute delle bovine, ma anche su quella del mungitore.

Se non si indossano guanti, oltre al rischio per la salute dell’operatore c’è un alto rischio di infettare una bovina sana con le proprie mani dopo aver munto una bovina infetta.

Al giorno d’oggi, sono ancora troppe le aziende in cui non si indossano i guanti durante la mungitura, il che spesso è giustificato da una perdita di sensibilità e comfort.

Adottando guanti di taglia e tipologia corretta, si è in grado di mungere le bovine con estremo comfort, sensibilità e sicurezza.

Inoltre, i guanti possono essere facilmente disinfettati grazie alla loro superficie liscia e permettono di escludere batteri che normalmente si annidano nelle pieghe della cute e sotto le unghie.

Indossare i guanti è una pratica di gestione molto semplice e di aiuto nel ridurre il tasso di nuove infezioni mammarie con una conseguente riduzione della SCC.

2. UTILIZZARE ACQUA PER LA PULIZIA

 

L’umidità è il più importante veicolo di batteri e crea un ambiente perfetto per la loro sopravvivenza e diffusione.

I batteri non camminano ma sanno nuotare benissimo!

La presenza di animali con mammelle molto sporche non giustifica l’impiego di acqua in sala, ma richiederebbe una rivalutazione della gestione dell’area di riposo.

Che succede quando si tenta di lavare i capezzoli con l’acqua?

Il getto d’acqua raggiunge inevitabilmente anche la mammella e per gravità si assiste al gocciolamento di acqua che porta con sé letame e batteri e li concentra a livello della punta del capezzolo (porta di ingresso per batteri).

Questa dinamica predispone all’infezione mammaria e aumento della CBT.

Inoltre, l’utilizzo di acqua in presenza di animali causa stress e aumenta episodi di defecazione e urinazione che si ripercuotono negativamente sul grado di contaminazione della sala.

La sala di mungitura non è un autolavaggio, ma un luogo in cui si raccoglie un alimento.

Per produrre latte di alta qualità mantenendo le bovine sane è necessaria la massima igiene.

3. NON ELIMINARE I PRIMI GETTI DI LATTE

Con il termine “stripping” si intende la rimozione del latte residuo nella cisterna del capezzolo prima di ogni mungitura (2/3 getti di latte per capezzolo).

Per alcuni, effettuare lo stripping per ogni animale e per ogni mungitura è una inutile perdita di tempo.

In realtà questa è una pratica di altissimo valore attorno a cui ruota tutta la mungitura e che consente di guadagnare tempo, salute e denaro.

A che serve lo stripping?

a) Rilevazione precoce dei segni di mastite clinica

In ogni azienda il 50% dei casi di mastite clinica è di grado lieve (alterazioni dell’aspetto del latte in assenza di alterazioni a carico della mammella o sistemiche).

Se non si effettua lo stripping, questi casi di mastite clinica passano inosservati con possibile progressione in forme cliniche più gravi e con minore possibilità di guarigione.

Solo attraverso un’identificazione precoce della mastite è possibile intraprendere il miglior trattamento con il maggior tasso di successo.

b) Stimolazione del riflesso dell’ossitocina

Lo stripping è la migliore stimolazione utile per innescare un massivo rilascio di ossitocina (reale protagonista della mungitura) e ottenere un buon flusso di latte necessario per ridurre il tempo di mungitura ed evitare danni ai tessuti del capezzolo associati a sovramungitura.

c) Rimozione del latte con maggiore contaminazione

Il latte residuo nella cisterna del capezzolo tra le due mungiture è quello con maggiore contenuto di cellule somatiche e carica batterica.

La sua eliminazione consente la riduzione della SCC e CBT del tank.

Eseguendo lo stripping:

  • si riduce la durata della mungitura e il rischio di danneggiare i capezzoli
  • si ha un migliore controllo della mastite
  • si produce latte di migliore qualità

Non piangiamo sul latte scartato: prevenire è sempre meglio che curare!

 

Autore: Dr. Giovanni Centonze



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