I Mycoplasmi sono batteri di piccolissime dimensioni e privi di parete cellulare, noti come agenti di diverse patologie che interessano l’allevamento bovino, tra le quali si annoverano polmonite, otite, poliartrite e mastite.
Tra le diverse specie del batterio, la più patogena e frequentemente associata a mastite è Mycoplasma bovis.
Come si presenta una mastite da Mycoplasma?
La classica manifestazione è caratterizzata da segni clinici gravi con l’interessamento di più quarti, latte con colorazione brunastra e drastico calo produttivo ma non è da escludere lo sviluppo di mastiti cliniche di minore entità o addirittura mastiti subcliniche. Per cui, bisogna sempre indagare il sospetto e giungere alla diagnosi.
In che modo Mycoplasma si introduce in allevamento?
La principale fonte di introduzione in una mandria esente da Mycoplasma è l’acquisto di bovine clinicamente sane ma infette o la partecipazione a fiere e altri eventi in cui si assiste alla promiscuità tra bovine appartenenti a diverse mandrie.
Come avviene la diffusione nella mandria?
Innanzitutto, come un classico agente di mastite contagioso, Mycoplasma può trasmettersi a bovine sane quando i loro capezzoli entrano in contatto con latte infetto proveniente da bovine con mastite subclinica durante la mungitura.
Un’ulteriore via di trasmissione è quella respiratoria attraverso l’inalazione di aerosol proveniente da bovini con polmonite. Una volta inalato, il microrganismo colonizza l’apparato respiratorio e successivamente può disseminarsi attraverso la circolazione sanguigna fino a raggiungere la mammella dove determina l’insorgenza di mastite.
Infine, bisogna assolutamente evitare di utilizzare il latte proveniente da bovine infette per alimentare i vitelli perché questi ultimi possono subire la colonizzazione da parte di Mycoplasma fino a diventarne portatori, contribuendo alla diffusione del batterio nella mandria.
Come viene effettuata la diagnosi?
La metodica comunemente impiegata è l’analisi batteriologica del latte.
Tuttavia, questa risulta lunga e complessa perché la coltura e l’identificazione di tale microrganismo richiedono tecniche di laboratorio specifiche e maggiori tempi di risposta.
Un’ulteriore complicazione è data dalla possibilità di avere falsi negativi quando la bovina, pur essendo infetta, non elimina il microrganismo con il latte e ciò si può verificare nel corso di un’infezione persistente, comunemente caratterizzata dall’eliminazione sporadica del batterio.
Trattamento
Il trattamento antibiotico è da evitare in quanto inefficace.
È necessario identificare tutti gli animali infetti e optare per la loro riforma in modo tale da bloccare la trasmissione del microrganismo.
Prevenzione e controllo delle mastiti da Mycoplasma
- Adozione di buone misure di biosicurezza per limitare l’introduzione di bovine infette;
- In caso di rimonta esterna, preferire l’acquisto di bovine a basso rischio (che non hanno mai partorito e che non sono mai state in promiscuità);
- Predisposizione di un luogo idoneo per la quarantena delle bovine di nuova introduzione finché non si abbia la possibilità di provare che non siano infette.
- Evitare la promiscuità tra bovine infette e vitelli o bovine fresche;
- Non mungere le bovine fresche con gli stessi gruppi di mungitura usati per le bovine infette;
Ricapitolando…
- Se si sospetta la presenza di Mycoplasma nella mandria bisogna indagare il sospetto e giungere alla diagnosi con lo scopo di eliminare tutti i soggetti infetti.
- L’acquisto di bovine infette rappresenta il principale fattore di rischio per l’introduzione di Mycoplasma nella mandria.
- La conoscenza delle modalità di trasmissione del batterio è importante per permetterne il controllo se già presente nella mandria o per prevenirne l’introduzione in mandrie esenti.
Autore: Dr. Centonze Giovanni